Un angelo che ha aperto le ali
Questi sono giorni di festa, di gioia, di speranza…..
Mi chiedo, però, se questi sentimenti che fanno vibrare l’anima non possano essere vissuti ogni giorno, con ogni persona che ci è accanto.
Voglio di seguito riportarvi alcuni pensieri dedicati a una gran bella persona, Gabriele.
Un ragazzo, un angelo, volato in cielo circa un anno e mezzo fa, a soli 19 anni.
Un ragazzo che passava la sua vita, i suoi giorni, i suoi minuti a donarsi agli altri, a regalare un sorriso o una battuta...la sua casa era sempre aperta per gli amici, per chi tra le lacrime cercava un abbraccio.
Un ragazzo morto in un incidente stradale dopo una settimana di servizio alla mensa dei poveri romana.
Un ragazzo che amava la vita e il prossimo, ed è proprio la sua fiducia senza fine che l’ha portato alla morte.
Di Gabriele ricordo i suoi “rasta” dorati, il suo sorriso, la gioia che esprimeva quando passava lungo i corridoi della scuola….le ultime volte che ho incrociato il suo sguardo furono i giorni prima dei temuti esami di maturità, quando inseguiva gli insegnanti per strappargli le domande d’esame.
Grabriele ha lasciato un segno indelebile in ogni persona che lo ha incontrato.
Vi lascio alcuni pensieri:
Mi hai salvato la vita, rubandomi scherzosamente il posto per farmi stare più scomodo in macchina, precedendomi in quello che doveva essere il mio cielo. ”Comu” resterai per sempre mio “fratello”, quello che con filosofia mi ha fatto capire che la vita ha un senso, che ritroviamo di continuo nelle esperienze belle o brutte che viviamo. Spero che tu ora sia accanto a tutti noi, come hai fatto in vita, quando non negavi un sorriso o un saluto a nessuno. Infine, prego che per te i giorni a Roma con me e Archis siano stati indimenticabili, come lo saranno sempre per noi, e per quei poveri e disagiati cui abbiamo trasmesso un po’ del nostro bene. Un abbraccio forte, fortissimo... Per sempre, tuo inseparabile fratello, compagno e amico.
(Ortiga)
“Comu”, non proverò a farti sentire speciale. Ti raggiungo nella tua taverna, davanti al camino, seduti e disarmati. Scendo molto più in basso, in intimità. Dammi un ricordo per ogni prospettiva che mi hai infilato in tasca, e io uscirò dalla tua taverna, da casa tua, dal nostro giardino. Camminerò, portando te sulla mia spalla e non fiateremo, proprio come adesso, per esser pronti a cogliere nel vespro la musa ed avere poi tutta la forza per darci dentro. Dentro, fino in fondo.
(René)
Gabriele, amico mio…Penso di averlo chiamato così solo poche volte. Mi mancano i suoi occhi, dolci come quelli di un bambino alla scoperta. E’ così che lui voleva essere: sempre in crescita, perchè diventare adulti "maturi" voleva dire fermarsi e diventare troppo sicuri delle proprie idee significava essere ottusi. Mi diceva di fidarmi di lui, e delle persone, e io terrorizzata dalla vita, non ci riuscivo mai fino in fondo. Una volta mi disse: "Prova a chiedere a qualcuno perchè non sei mio amico? Vedrai, non saprà cosa risponderti!". Forse è proprio questa sua fiducia negli altri che ha contribuito a consumarlo, ma senza di essa non sarebbe stato così speciale e unico. La tua anima ce l’avrò dentro di me, nei miei ricordi. Ora, tutto quello che ti dovevo dire prima che partissi per Roma lo sai. Come dice Oscar “voglio pensare all’angelo che ha aperto le ali”.(Beatrice)
A GABRIELE
In questo silenzio
Che lacera l’anima,
non un sorriso,
non una parola.
Ricordi come assalti
Si addensano sul viso.
Vuoto immane,
sconfinato.
Amore
Che supera
Il dolore.
Tu,
meravigliosa creatura,
speciale in ogni cosa.
Più pallido il volto
E nei tuoi occhi
Il segno che è già sera.
Addio “Comu”.
(Gioia)
La piccola stellina non c'è più. Tu che ci amavi tutti incondizionatamente e donavi il tuo sorriso a chiunque ne avesse bisogno. Spontaneo, dolce e sempre solare, mi hai sorretta in molti momenti difficili e riuscivi sempre a tirare fuori il meglio da tutti. Piccolo “Comu”, mancherai tantissimo a tutti noi. Ti ameremo sempre e ti avremo sempre dentro al cuore con i tuoi ricordi. Ciao piccola stellina luminosa.
(Wendy)
“Comu”, vorrei chiederti tante cose. Vorrei ridere ancora con te. Vorrei abbracciarti forte e dirti che ti voglio bene. La mattina, prima di aprire gli occhi, mi capita di trovarmi davanti il tuo sorriso, bellissimo, spontaneo e un po’ buffo; scendono lacrime ma poi sorrido anch’io con te, perché ti sento vicino e vivo. Per questo la mia teoria del puzzle non regge: dicevo che tutti noi formiamo un grande puzzle dove ogni tassello da solo non serve a niente, ma insieme agli altri è essenziale. Credevo che tu fossi quel tassello, al centro, che ora manca e che ci impedisce di finire il gioco. Mi bagliavo! “Comu” tu sei l’immagine che noi, uniti, componiamo!(Shari)
Lui era uno dei pochi ad avere un raggio di sole nel viso. Qualsiasi cosa facesse, ti metteva allegria. Lui, che i pregiudizi non sapeva neanche dove fossero di casa, e parlandoci potevi sentirti spogliato d'ogni cosa, tenendo il cuore in mano, ti ascoltava. Tutte le lacrime che abbiamo versato, sono come i sorrisi che c'hai regalato. “Comu”, ci mancherai..
(Caterina)
Morte, sinonimo vigliacco di sofferenza.
È uno specchio in cui ci riflettiamo che cade e va in frantumi.
La nota stonata nella perfetta melodia della vita.
È quel qualcosa che ci viene strappato senza motivo.
È il silenzio assordante dell'assenza di chi raggiunge l'ultimo traguardo.
(Ilaria)
Le lacrime mi continuano a scendere. Cerco un appiglio, una risposta che non trovo. Ci lasciammo dicendoci che ci saremmo sentiti al tuo rientro. Ma non sei più tornato. Ho il tuo sorriso impresso indelebile nella mente e nel pieno della disperazione ho scritto queste righe: "Una pagina felice si brucia, un lamento di dolore. Profondo, buio, lacrime mi corrodono il viso, mi annebbiano la mente, mi chiudono il cuore. Un saluto d'affetto a chi ora è volato. Un bacio mai sbocciato sulle labbra di un fiore sciupato quando il sole era ancora alto."
Addio Gabriele.
(La tua poetessa della luna)
Mi chiedo, però, se questi sentimenti che fanno vibrare l’anima non possano essere vissuti ogni giorno, con ogni persona che ci è accanto.
Voglio di seguito riportarvi alcuni pensieri dedicati a una gran bella persona, Gabriele.
Un ragazzo, un angelo, volato in cielo circa un anno e mezzo fa, a soli 19 anni.
Un ragazzo che passava la sua vita, i suoi giorni, i suoi minuti a donarsi agli altri, a regalare un sorriso o una battuta...la sua casa era sempre aperta per gli amici, per chi tra le lacrime cercava un abbraccio.
Un ragazzo morto in un incidente stradale dopo una settimana di servizio alla mensa dei poveri romana.
Un ragazzo che amava la vita e il prossimo, ed è proprio la sua fiducia senza fine che l’ha portato alla morte.
Di Gabriele ricordo i suoi “rasta” dorati, il suo sorriso, la gioia che esprimeva quando passava lungo i corridoi della scuola….le ultime volte che ho incrociato il suo sguardo furono i giorni prima dei temuti esami di maturità, quando inseguiva gli insegnanti per strappargli le domande d’esame.
Grabriele ha lasciato un segno indelebile in ogni persona che lo ha incontrato.
Vi lascio alcuni pensieri:
Mi hai salvato la vita, rubandomi scherzosamente il posto per farmi stare più scomodo in macchina, precedendomi in quello che doveva essere il mio cielo. ”Comu” resterai per sempre mio “fratello”, quello che con filosofia mi ha fatto capire che la vita ha un senso, che ritroviamo di continuo nelle esperienze belle o brutte che viviamo. Spero che tu ora sia accanto a tutti noi, come hai fatto in vita, quando non negavi un sorriso o un saluto a nessuno. Infine, prego che per te i giorni a Roma con me e Archis siano stati indimenticabili, come lo saranno sempre per noi, e per quei poveri e disagiati cui abbiamo trasmesso un po’ del nostro bene. Un abbraccio forte, fortissimo... Per sempre, tuo inseparabile fratello, compagno e amico.
(Ortiga)
“Comu”, non proverò a farti sentire speciale. Ti raggiungo nella tua taverna, davanti al camino, seduti e disarmati. Scendo molto più in basso, in intimità. Dammi un ricordo per ogni prospettiva che mi hai infilato in tasca, e io uscirò dalla tua taverna, da casa tua, dal nostro giardino. Camminerò, portando te sulla mia spalla e non fiateremo, proprio come adesso, per esser pronti a cogliere nel vespro la musa ed avere poi tutta la forza per darci dentro. Dentro, fino in fondo.
(René)
Gabriele, amico mio…Penso di averlo chiamato così solo poche volte. Mi mancano i suoi occhi, dolci come quelli di un bambino alla scoperta. E’ così che lui voleva essere: sempre in crescita, perchè diventare adulti "maturi" voleva dire fermarsi e diventare troppo sicuri delle proprie idee significava essere ottusi. Mi diceva di fidarmi di lui, e delle persone, e io terrorizzata dalla vita, non ci riuscivo mai fino in fondo. Una volta mi disse: "Prova a chiedere a qualcuno perchè non sei mio amico? Vedrai, non saprà cosa risponderti!". Forse è proprio questa sua fiducia negli altri che ha contribuito a consumarlo, ma senza di essa non sarebbe stato così speciale e unico. La tua anima ce l’avrò dentro di me, nei miei ricordi. Ora, tutto quello che ti dovevo dire prima che partissi per Roma lo sai. Come dice Oscar “voglio pensare all’angelo che ha aperto le ali”.(Beatrice)
A GABRIELE
In questo silenzio
Che lacera l’anima,
non un sorriso,
non una parola.
Ricordi come assalti
Si addensano sul viso.
Vuoto immane,
sconfinato.
Amore
Che supera
Il dolore.
Tu,
meravigliosa creatura,
speciale in ogni cosa.
Più pallido il volto
E nei tuoi occhi
Il segno che è già sera.
Addio “Comu”.
(Gioia)
La piccola stellina non c'è più. Tu che ci amavi tutti incondizionatamente e donavi il tuo sorriso a chiunque ne avesse bisogno. Spontaneo, dolce e sempre solare, mi hai sorretta in molti momenti difficili e riuscivi sempre a tirare fuori il meglio da tutti. Piccolo “Comu”, mancherai tantissimo a tutti noi. Ti ameremo sempre e ti avremo sempre dentro al cuore con i tuoi ricordi. Ciao piccola stellina luminosa.
(Wendy)
“Comu”, vorrei chiederti tante cose. Vorrei ridere ancora con te. Vorrei abbracciarti forte e dirti che ti voglio bene. La mattina, prima di aprire gli occhi, mi capita di trovarmi davanti il tuo sorriso, bellissimo, spontaneo e un po’ buffo; scendono lacrime ma poi sorrido anch’io con te, perché ti sento vicino e vivo. Per questo la mia teoria del puzzle non regge: dicevo che tutti noi formiamo un grande puzzle dove ogni tassello da solo non serve a niente, ma insieme agli altri è essenziale. Credevo che tu fossi quel tassello, al centro, che ora manca e che ci impedisce di finire il gioco. Mi bagliavo! “Comu” tu sei l’immagine che noi, uniti, componiamo!(Shari)
Lui era uno dei pochi ad avere un raggio di sole nel viso. Qualsiasi cosa facesse, ti metteva allegria. Lui, che i pregiudizi non sapeva neanche dove fossero di casa, e parlandoci potevi sentirti spogliato d'ogni cosa, tenendo il cuore in mano, ti ascoltava. Tutte le lacrime che abbiamo versato, sono come i sorrisi che c'hai regalato. “Comu”, ci mancherai..
(Caterina)
Morte, sinonimo vigliacco di sofferenza.
È uno specchio in cui ci riflettiamo che cade e va in frantumi.
La nota stonata nella perfetta melodia della vita.
È quel qualcosa che ci viene strappato senza motivo.
È il silenzio assordante dell'assenza di chi raggiunge l'ultimo traguardo.
(Ilaria)
Le lacrime mi continuano a scendere. Cerco un appiglio, una risposta che non trovo. Ci lasciammo dicendoci che ci saremmo sentiti al tuo rientro. Ma non sei più tornato. Ho il tuo sorriso impresso indelebile nella mente e nel pieno della disperazione ho scritto queste righe: "Una pagina felice si brucia, un lamento di dolore. Profondo, buio, lacrime mi corrodono il viso, mi annebbiano la mente, mi chiudono il cuore. Un saluto d'affetto a chi ora è volato. Un bacio mai sbocciato sulle labbra di un fiore sciupato quando il sole era ancora alto."
Addio Gabriele.
(La tua poetessa della luna)